Per promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo, per portare i turisti al di qua delle Alpi, si sa, niente di meglio di un buon sito (www.italia.it). E il Ministero del Turismo ha pensato bene di farlo, in effetti, ma il lavoro in lingua straniera non è stato proprio perfetto.

Ecco alcuni strafalcioni:

1) Pour cette raison le Frioul se présent comme un petit univers. Magari sarebbe più corretto se présente.

2) Business et etude. Non ci voleva l’accento (étude)?

3) Les eaux du fleuve Tevere. Si poteva anche mettere Tibre, o no?  Anche perché si genera confusione, non c’è uniformità. Poco dopo, infatti, si legge  ceux qui aiment la montagne trouveront dans le Lazio, dopo che per tutto il testo si è parlato della regione Latium.

Per chi volesse approfondire l’argomento: http://www.giornalettismo.com/archives/72719/italia-it-di-nuovo-nei-guai-la-versione-francese-e-piena-di-errori/.

Ma il problema non è solo questo. Ce n’è un altro più rilevante. Su proz.com si legge(va) il seguente pagamento:

La “cartella” dettata dal ministero è di 2600 caratteri (??) e il prezzo è di 9 euro lordi con pagamento a 90 giorni (sono sempre condizioni del ministero). E’ un prezzo molto basso ma si deve pensare alla quantità e alla continuità del lavoro.

All’on. Brambilla, un gruppo di traduttori invia una lettera in cui si sottolinea che 9 euro lordi a cartella da 2600 caratteri corrispondono, a parità di potere d’acquisto, alla paga giornaliera di un operaio in uno sweatshop indonesiano. Una tariffa minima congrua allo sforzo e alla qualità richiesta dovrebbe essere pari ad almeno il triplo.

Dico, d’accordo risparmiare, ma se si vuole un lavoro fatto bene, non si parla di spesa, ma di investimento! E stiamo parlando di professionisti, non di stagisti o neo-laureati a cui viene affidata una prova di traduzione!!!

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